Gli archi sono una famiglia di strumenti
musicali a corde, di origine remota, presente in
quasi tutte le più antiche civiltà. Il loro
nome deriva dallo specifico attrezzo con cui
vengono strofinate le corde, l'archetto. Questo è formato da una asticciola di
legno e da un fascio di crini di cavallo tesi ,
spalmati con una speciale resina detta pece o
colofònia. I crini possono essere tirati o
allentati mediante una vite situata nel nasetto.
La lunghezza dell'arco varia in dipendenza dello
strumento cui è destinato.
Nell'orchestra la sezione degli archi è
sempre stata predominante rispetto alle altre:
basti pensare che in un'orchestra sinfonica di
circa 100 elementi, gli archi sono ben 60 (16
primi violini, 16 secondi violini, 12 viole, 10 o
12 violoncelli, 8 contrabbassi).Tutti questi
strumenti sono muniti di quattro corde (il
contrabbasso può averne 5) tese su una fascia di
ebano detta tastiera. Colui che suona
generalmente usa la mano sinistra per premere le
corde contro la tastiera, in modo da modificarne
la lunghezza in rapporto ai suoni da ottenere,
mentre con la mano destra fa scivolare l'archetto
su di esse (le corde all'occorrenza possono anche
essere pizzicate).
Gli strumenti ad arco sono: il violino, la viola, il violoncello, il contrabbasso.
Il violino è il più piccolo tra
gli archi e con la viola deriva dall'antica
viella,
uno strumento ad arco in uso nel Medio
Evo trasformatosi in viola da braccio.
La forma definitiva del violino, così
come oggi lo conosciamo, risale al 1500 e
la si deve ai maestri liutai di Brescia,
di Bologna e soprattutto di Cremona, dove
tra il 1500 e il 1700 sorsero le famose
botteghe artigiane degli Amati, i
Guarnieri, gli Stradivari, che produssero
strumenti di qualità insuperata.
Il violino si suona tenendolo posato
sulla spalla e reggendolo con il mento
poggiato sulla mentoniera.
Possiede un timbro vibrante e trasparente
dalle infinite possibilità espressive
determinate dalle varie tecniche con cui
viene suonato.
Fra tutti gli archi è quello con la voce
più acuta.
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Il violino in versi -
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La viola è di
grandezza intermedia tra il violino ed il
violoncello.
Deriva direttamente dalla viella,
strumento prediletto dai Trovatori e dai
Trovieri nel Medio Evo.
La viella si trasformò successivamente
in viola antica ed ebbe larga diffusione
nel Rinascimento quando si differenziò
in viola da braccio e viola da gamba.
Il moderno tipo si affermò dal 1700.
L'estensione melodica della viola non
raggiunge i suoni acuti del violino né
tanto meno quelli gravi del violoncello.
La calda e malinconica voce di questo
strumento riesce a cantare con estrema e
velata dolcezza.
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Il violoncello è molto più
grande della viola, più del doppio, e lo
si suona tenendolo poggiato per terra
tramite una punta di metallo, il puntale,
di lunghezza regolabile.
A partire dal 1600 fu usato in
sostituzione della viola da gamba e nel
1800 furono ulteriormente perfezionate le
sue possibilità tecniche.
Pur avendo una estensione melodica più
grave rispetto alla viola mantiene un
timbro caldo e pastoso, una morbida
cantabilità e una docilità espressiva
che ne fanno spesso l'interprete solista
di melodie accorate e dolorose. |
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La famiglia degli archi si
completa con il contrabbasso, il più
grande fra gli strumenti ad arco.
Il suo diretto antenato è il violone, grosso strumento in uso fino
al 1600. Da questa data entrò a far
parte dei complessi strumentali, ma con
limitate funzioni di accompagnamento.
Solo nell'Ottocento fu valorizzato per le
sue possibilità espressive, che vanno
dal tenebroso al grottesco, dal
drammatico al comico, e si affermò
decisamente come solido sostegno sonoro
dell'orchestra.
La forma del contrabbasso è simile a
quella del violoncello, anch'esso si
poggia per terra, ma per le sue
dimensioni costringe il suonatore a stare
in piedi.
Viene largamente usato nell'orchestra
jazz ove viene suonato quasi
esclusivamente con la tecnica del
pizzicato. |
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Il violino
Suona
il violino
nelle mani del maestro
vibrato nelle stelle
percezione di suoni
celestiali
nella danza delle sirene
Nella
sera
coperta di nubi
si odono i canti dei grilli
e muore una stella
Un
tocco nella corda
dell'amore e dell'esistenza
una ciarda per fare danzare
la donna dai capelli di fata
Il
demone del violino
interpreta i movimenti
delle streghe e dei maghi
suona una corda
e il suono si propaga nel
firmamento
Gianfrancesco
Chinellato - Venezia
(Poesia
inedita)
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