"In merito al problema relativo alla
superioritàdegli strumenti antichi, vorrei soffermarmi brevemente su alcuni
fatti incontrovertibili: quasi tutti gli strumenti dellepoca classica
hanno subito modificazioni (lunghezza del manico, sua inclinazione, incastro nella cassa
armonica ) per poter eseguire la musica moderna; e la stragrande maggioranza degli
strumenti antichi ha subito restauri di più o meno rilevante portata ed in particolare un
ridimensionamento degli spessori sia della tavola che del fondo che ha determinato
cambiamenti di notevole evidenza tali da snaturare in alcuni casi queste opere e che molto
spesso incide in maniera fondamentale nella loro resa acustica; grandissimi interessi
ruotano attorno al mercato degli strumenti ad arco antichi; si giunge al punto di
attribuire opere di autori minori ad altri artefici di maggior fama sino ad arrivare a
veri e propri falsi e a perizie fasulle.
Gli esperti riconosciuti sono in
numero estremamente esiguo; ci si rifiuta spesso di eseguire analisi scientifiche (prove
sulla vernice, sul legno, dendrocronologiche) che attestino in maniera inconfutabile
lappartenenza di uno strumento ad un periodo ben specifico e a una precisa scuola;
la tecnica costruttiva è rimasta sostanzialmente la stessa (forma interna per la liuteria
italiana classica , forma esterna alla francese ecc.) e gli stessi
o molto simili sono anche gli attrezzi del liutaio, almeno i più importanti e
determinanti per la sua opera.
Nessuno, infine, è realmente in
grado di riconoscere in un concerto o in una sala da audizione se un buon esecutore sta
suonando con un violino dellepoca classica o con un buon strumento moderno.
Ciò premesso sono realmente convinto
che esistono splendidi strumenti antichi che hanno un suono meraviglioso e un timbro
superbo, ma altri strumenti, magari dello stesso periodo e della stessa scuola, che per
varie ragioni denotano un suono cupo, velato, sotto tono.
Allo stesso modo gli strumenti
moderni. Accanto a opere di grande interesse e validità ve ne sono molte altre
scarsamente importanti e con scarsa resa acustica .Prove ed analisi eseguite nel
laboratorio di fisica acustica presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona
comprovano quanto da me sostenuto.
Semmai cè da porsi il problema
se uno splendido strumento moderno sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista
acustico, possa suonare nello stesso modo tra centinaia di anni.
Ma questo è un problema che, al di
là delle mie convinzioni, (secondo il mio parere tra due, tre secoli strumenti moderni
suoneranno meglio di strumenti classici ormai finiti) non può
avere risposte reali.
Vi è solo da aggiungere
limportanza della presenza di un bravo liutaio per il miglioramento acustico di uno
strumento, antico o moderno che sia, per la sua corretta montatura, la posizione
dellanima, linclinazione del ponticello, la corretta posizione della tastiera
e la sua inclinazione e molti altri particolari spesso essenziali.
Da studioso di storia della liuteria
sarebbe inconcepibile negare il valore della liuteria classica e delle varie scuole
italiane in particolare.
Non è certo questo il problema; il
loro valore e la loro importanza sono fuori discussione, non il valore
economico di molte opere che ha raggiunto oggi quotazioni troppo elevate anche per
strumenti di non rilevante importanza storica, esecutiva ed acustica e per le speculazioni
e gli imbrogli che sono oggi spesso praticati".
Prof. Gualtiero Nicolini ( Ex docente presso la Scuola
Internazionale di Liuteria di Cremona e Presidente ANLAI)
Io suono per la maggior parte di volte con uno dei
miei due violini moderni.
Henryk Szeryng
L'esaltazione dei violini antichi e il disprezzo
tranciante nei confronti dei violini moderni è un fenomeno che appartiene all'ambito
della superstizione e della mistica
J.G.Pleiffer
Tratti da "Il violino antico. Un intoccabile feticcio?" di Giorgio
Finale Montalbano Ed. Studio Stradivari.
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